Villa Boscarino

Nigita / Villa Boscarino

progetto: Architrend / Architecture
diret. dei lavori: Arch.tti G. Manganello / C. Tumino
luogo: Ragusa, Sicilia
superficie: 700 mq
lavabo: Mini wasch 75, design G. Cappellini 2005
sanitari: Link, design G. Cappellini – R. Palomba 1999
rubinetti: Waterblade j, design Peter Jamieson
superfici: Mosaico vetroso 1×1 cm
altro: Accessori

 

Il riuso di Villa Boscarino e del suo giardino rappresenta un importante intervento di recupero di un edificio storico altrimenti destinato all’abbandono e al degrado. La Villa, un tempo ubicata nel territorio extraurbano, si è miracolosamente salvata dalla demolizione, anche se oggi tutto lo spazio intorno ad essa risulta fortemente compromesso poiché soggetto, durante gli anni ’70 ed ’80, della costruzione di diverse anonime palazzine condominiali.

Il progetto prevede il riuso della Villa per struttura alberghiera e interviene secondo due diverse e complementari modalità. La prima privilegia il restauro conservativo del corpo della Villa, degli annessi e del giardino storico; tutte le componenti originarie dell’edificio suscettibili di recupero, murature, intonaci, apparato decorativo, pavimentazioni, volte, etc., sono state restaurate avendo cura di rendere visibili eventuali parti o rifacimenti ex novo strettamente necessari. I materiali utilizzati nel progetto sono quelli originari : infissi in legno, pavimentazioni in pietra, intonaci a base di calce con colorazione tenue , sia per le sistemazioni interne che esterne.

La seconda modalità di intervento gioca sul dialogo tra vecchio e nuovo: una struttura leggera vetrata collega il corpo principale della villa ad un corpo annesso destinato a bar; questa struttura leggera crea uno spazio omogeneo destinato a saletta dell’albergo in stretta connessione con il retroprospetto della villa e con il giardino storico. Il tema principale del progetto è quindi l’autenticità; del vecchio, che con le tecniche del recupero viene conservato e restituito alla storia; del nuovo, che senza aggredire l’esistente, con interventi reversibili, lo valorizza e rende chiari e documentabili i processi di trasformazione.

Il tema dell’autenticità, uno dei parametri fondamentali dei nostri centri storici, ordina gli interventi, chiarisce il rapporto tra tradizione e modernità, costituisce un percorso obbligato e un antidoto agli interventi posticci dei ”falsi archi e delle falsissime colonne” .